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L'importanza del silenzio

 

 

“... Non voglio imparare a tacere, voglio assaporare il silenzio da cui ogni parola vera nasce… silenzio per imparare a stare dentro noi stessi in ogni gesto e aspetto della nostra quotidianità e trovare le risposte che più ci appartengono di fronte a ciò che ci coinvolge…” Chandra Livia Candiani

 A meno che non viviamo in mezzo ad un bosco, ci rendiamo conto che molti rumori abitano il nostro mondo: una musica, il traffico automobilistico in sottofondo, le fabbriche vicine, le voci delle persone, la televisione, internet con tutto quello che contiene e ci propone e altro ancora. Dalla mattina alla sera siamo immersi in un brusio continuo. Tutto ciò non è sicuramente un aiuto al nostro benessere. Sebbene l'assenza di suoni possa suggerire la presenza di un vuoto, in realtà non è così: ridurre il rumore offre una pienezza sorprendente per corpo, mente e spirito. Rimanere qualche momento nel silenzio, nel qui e ora, semplicemente osservando sé stessi e ciò che succede dentro di noi, senza giudizio, ci permette di abituarci a porci le giuste domande: ”Cosa sta succedendo dentro di me in questo momento?”. Ciò ci indicherà la strada giusta, la cosa importante non è analizzare ma osservare e basta…come dice Eckhart Tolle nel suo libro “Il potere di adesso”.

Secondo la disciplina dello Zen, stare seduti in silenzio ci permette di osservare cosa accade intorno a noi quando non siamo distratti da ciò che ci circonda: come si muove il nostro respiro, com’è la nostra postura, come volano qua e là i nostri pensieri. Stare seduti in silenzio e ben eretti è la forma più semplice per esercitarsi a essere desti nella vita, per vivere il più consapevolmente possibile questo attimo. Restare seduti in silenzio ci aiuta a sviluppare una maggiore percezione del nostro corpo, tale da permetterci di svolgere un’azione preventiva nei confronti della malattia.

 

I benefici del silenzio su corpo e mente

 

Pochi minuti di silenzio, come dimostrato durante alcuni studi, hanno ridotto significativamente la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna delle persone che avevano appena ascoltato della musica: quindi il silenzio è stato più efficace anche della musica rilassante. Precedenti ricerche associavano un ambiente cronicamente rumoroso ad aumenti della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna. Ma non solo: liberato dallo stimolo esterno del rumore, il cervello può concentrarsi al meglio e focalizzarsi su ciò che deve apprestarsi a fare e ciò apporterà benefici sul lavoro, nello studio, nelle relazioni. In uno altro studio del 2021, 59 partecipanti sono stati invitati a svolgere attività che richiedevano concentrazione, in condizioni di silenzio e di rumore in sottofondo. Ebbene, coloro che hanno lavorato in silenzio hanno sperimentato il minor carico cognitivo e i livelli di stress più bassi. Concentrarsi su una cosa alla volta con la propria completa attenzione può aiutare a promuovere l'efficienza e la calma durante l'attività. Lo stesso studio che ha mostrato gli effetti del rumore sulla concentrazione ha anche scoperto che le persone che svolgevano il compito richiesto con un rumore in sottofondo avevano livelli più elevati di cortisolo, l'ormone dello stress. Un accumulo di rumori sgradevoli può portare a stress mentale e a un rilascio eccessivo di cortisolo. Il silenzio, al contrario, potrebbe ridurre la produzione di questa sostanza.

Il silenzio potrebbe sembrare un ampio spazio aperto da riempire con pensieri vorticosi, ma non deve essere così. Il silenzio, al contrario, favorisce la calma mentale e questa impedisce di consumare energia non necessaria. Stando in silenzio, si può rallentare, prendersi del tempo per osservare le cose intorno a sé e diventare più consapevoli. Questo aiuta a prestare attenzione e a essere presenti nel momento, qualunque cosa capiti di fare.

 

Schiarirsi le idee con un lungo silenzio potrebbe essere la chiave per aumentare la creatività. Sebbene la ricerca clinica sull'esatta relazione tra silenzio e creatività sia scarsa, molti esperti hanno evidenziato i benefici dell'inattività mentale sulla produzione creativa.  È stato riscontrato che i periodi di inattività aumentano la produttività e migliorano la risoluzione dei problemi.

Anche per favorire il sonno durante la notte, per chi ha problemi di insonnia, è utile ritagliarsi momenti di quiete, silenziosi durante il giorno: il silenzio e i periodi di calma alleviano la tensione, aumentando il senso di benessere e rilassamento generale.

Sappiamo bene quanto il vivere nel qui e ora sia fondamentale per il nostro equilibrio interiore: il silenzio ci aiuta a stare con più consapevolezza in questo stato, consentendo ai pensieri di stabilizzarsi e al corpo di tornare in uno stato di relax. In generale la calma mentale indotta dal silenzio favorisce la salute del cervello:

in uno studio del 2013 condotto in Germania dal  Research Center for Regenerative Therapies Dresdens sugli animali, due ore di silenzio hanno stimolato la crescita di nuove cellule nell’ippocampo nei topi, la regione del cervello correlata alla memoria e alle emozioni. Anche se questo non significa necessariamente che gli esseri umani sperimenteranno gli stessi effetti, è un dato positivo.

 

Il silenzio interiore

 

“La vita di ogni giorno è una continua avventura ma per riuscire a cogliere le opportunità che ci riserva è necessario coltivare quel silenzio interiore, la sola "forza" capace di farci contemplare e poi accogliere sorprese e imprevisti. Uno spazio che sia sgombro da doveri e ossessioni, aperto unicamente all’autenticità. Solo così potremo crescere, liberi di essere finalmente noi stessi.”

Riza Psicosomatica

 

Il silenzio interiore è uno stato di coscienza in cui si interrompono tutti i pensieri. In questo spazio di sospensione dell’attività mentale, è possibile percepire quello che proviene da dimensioni che vanno oltre ciò che in condizioni normali possiamo sentire. È  possibile accedere a conoscenze che hanno molto poco di “umano” ma che nello stesso tempo appartengono profondamente all’umanità. Gli artisti nell’eseguire i loro lavori in modo consapevole o inconsapevole sono in questo particolare stato. Gli sciamani di tutto il mondo per portare guarigione, conoscenza e saggezza alla loro comunità hanno elaborato varie pratiche per giungere in modo tangibile ed affidabile al silenzio. Carlos Castaneda addestrato da don Juan Matus, uno sciamano Yaqui nel deserto di Sonora, ha descritto minuziosamente nei suoi ultimi libri come gli sciamani dell’Antico Messico entravano nella profondità del silenzio interiore attraverso i Passi Magici. Questi sono movimenti e respirazioni che i veggenti del suo lignaggio hanno sognato, in tempi molto remoti, riportandoli in questa realtà con scopi pratici.

Attraverso il silenzio interiore è possibile sconfiggere quello che in quasi tutte le tradizioni spirituali, dall’Oriente fino all’Occidente, viene individuato come  il più grande ostacolo all’evoluzione del genere umano: la mente, che con il suo rumore copre tutti gli altri segnali e le altre percezioni disponibili all’uomo. 

 

Per noi occidentali, così abituati a questo continuo chiacchierio mentale, praticare il silenzio interiore pur essendo una necessità, è una pratica apparentemente difficile da attuare.

Le tradizioni orientali hanno sviluppato tecniche di silenzio interiore ormai millenarie che fanno parte della loro cultura contrassegnata da ritmi decisamente più rallentati dei nostri. Anche noi, con alcune accortezze, possiamo attingere molto sia da queste tecniche, sia da metodi più occidentali per trovare la pace interiore.

L’importanza del silenzio interiore risiede nel modo in cui siamo soliti concepire la nostra mente. Ci lasciamo facilmente dominare da pensieri e preoccupazioni senza riuscire a placarli con efficacia. Questo meccanismo è alla base di molti disturbi ansiosi ed emozionali. Quando pensiamo a qualcosa che suscita  paura o preoccupazione  o alimenta sentimenti di tristezza siamo soliti vivere queste emozioni come se fossero causate da un evento reale.

Molto spesso però non c’è alcun pericolo fuori da noi, ma sono i nostri pensieri che ci intrappolano in sensazioni e stati d’animo da cui veniamo sopraffatti. Ma noi non siamo i nostri pensieri e nemmeno le nostre emozioni: il nostro sé, il centro della nostra essenza risiede al di là dei singoli contenuti della mente. Possiamo dunque in una certa misura scegliere su quali pensieri e sentimenti indugiare e quali invece mettere da parte o modificare. Per fare questo occorre accedere ad una consapevolezza rilassata e non giudicante rispetto a quanto accade nella nostra mente. Praticare il silenzio della mente, mettere in pausa pensieri, emozioni e preoccupazioni ci consente di lasciare andare quello che non ci serve 

Una delle vie più praticate per liberare la mente è quella della meditazione. Si trovano diverse tecniche divulgate come meditazione del silenzio interiore, in realtà qualunque metodo di meditazione si prefigge questo scopo, non ne esiste uno in assoluto migliore di altri, sta a ciascuno individuare la strada migliore per sé.

In generale, tutte le tecniche di meditazione invitano a concentrarsi su un’unica ed esclusiva fonte di attenzione: questo consente gradualmente di distaccarsi dai contenuti della mente, prima osservandoli passivamente, poi lasciandoli via via andare mentre gradualmente si accede ad un diverso stato di coscienza completamente centrato sull’esperienza del qui e ora.

  • Alcune tecniche di meditazione, prevedono semplicemente che la persona si sieda in silenzio, ferma a occhi chiusi e si concentri sulla propria interiorità. Un esempio è la meditazione Vipassana nella quale si osserva semplicemente il proprio respiro.
  • Altre tecniche di meditazione possono utilizzare stimoli più concreti come ad esempio una candela accesa in una stanza buia, stimoli  corporei come la meditazione camminata e le meditazioni attive di Osho  o sonori come il gong o le campane tibetane
  • Alcuni potranno trovare giovamento dalla pratica individuale a casa mediante libri o ausili audio, altri scopriranno invece che la meditazione di gruppo fa più al caso loro perché l’energia di altre persone li aiuterà ad accedere al silenzio della mente. Non è necessario diventare dei maestri spirituali o meditare per ore, più una tecnica è semplice e più facilmente potrà essere integrata della propria vita quotidiana.
  • Alcuni rimarranno stupiti nell’apprendere che si può meditare anche facendo le cose più ordinarie, come nelle pratiche informali della Mindfulness, integrandole nella vita quotidiana. Sedersi a gambe incrociate sotto un albero non è l’unica via per meditare!

In realtà possono esserci varie pratiche che aiutano a raggiungere una certa pace interiore anche senza praticare una meditazione. Ci sono ad esempio tutte quelle attività che ci trasportano in uno stato di flow: in cui la massima concentrazione si unisce all’assoluta passione per ciò che si sta facendo, si entra in uno stato mentale dove non solo non c’è spazio per altri pensieri, ma viene abbandonato in gran parte il controllo, il calcolo, la volontà frenetica per affidarsi al “flusso” di ciò che deve accadere. Ne sanno qualcosa coloro che diventano tiratori con l’arco: il tipo di concentrazione che devono imparare a mantenere per scoccare con efficienza le frecce ha molto poco a che fare con il calcolo matematico e molto più con uno stato meditativo.

 

L’essere silenziosi

 

La semplicità e la rapidità con cui possiamo esprimerci, insieme all’idea che esistiamo solamente se comunichiamo, ci hanno fatto dimenticare le virtù del silenzio. Sopraffatti da questo vortice compulsivo e comunicativo, dobbiamo imparare di nuovo a tacere, e ascoltare, per divenire consapevoli di ciò che proviamo prima di esprimerlo, per ridare peso e benevolenza alla nostra comunicazione, per non rimpiangere di aver parlato.
Saper tacere è la forza nascosta della persona che agisce in piena coscienza e sa esprimersi con saggezza, a ragion veduta, che sa ascoltare prima di dire, che usa le parole giuste al momento giusto. E che sa anche non usarle affatto.

Jean Christophe Seznec

Ti sarà sicuramente capitato di fare un viaggio accanto a un passeggero che non smette di parlare, di trascorrere del tempo con un’amica chiacchierona che non sa fermarsi per un secondo, di ricevere una telefonata interminabile, oppure di essere proprio tu a parlare a raffica…

Ti sarai perciò reso conto di come è importante imparare a usare la comunicazione verbale in modo corretto e con la giusta tempistica ma anche a non usarla affatto. Tacere. Centrarsi. Tutto questo richiede esercizio, perché la nostra mente produce un flusso di pensieri continuo che spesso viene tradotto in parole. Come scrive lo psichiatra francese Seznec:”Non tacciamo perché la nostra testa ci racconta delle storie. Alcune persone poi non usano alcun filtro tra quello che pensano e quello che dicono e che fanno. Usano questa immediatezza a sproposito. Sovente è segno di egocentrismo, di chi raramente prende in considerazione il contesto e la prospettiva della persona che ha di fronte, con il rischio di diventare grotteschi”.    

Tacere non significa essere passivi o subire, bensì prendersi il tempo necessario per concentrarsi, per riflettere e connettersi con i nostri pensieri più profondi, per non condividere con gli altri le nostre emozioni con Il rischio di subire interferenze fuori luogo, è entrare in relazione con se stessi, porsi al centro della propria esistenza. Ci sono molti momenti della vita in cui è importante saperlo fare. Apprendere a tacere significa anche acquisire la capacità di apprezzare il silenzio che non è semplicemente l’assenza di parole, ma una forma d’arte che può arricchire le nostre relazioni, promuovere la comprensione e migliorare la qualità della comunicazione. Nel frenetico susseguirsi di parole quotidiane, il saper tacere diventa una via per ascoltare veramente, per dare importanza alle nostre parole e a quelle degli altri. La saggezza di saper tacere emerge quando comprendiamo che ogni pensiero non richiede di essere espresso. Il controllo delle nostre parole può evitare incomprensioni, conflitti e permette di comunicare in modo più ponderato.

 

Un altro beneficio dell’imparare a tacere è quello di darsi la possibilità di ascoltare. Troppe volte presi dall’impeto di esprimere il nostro pensiero non prestiamo attenzione a ciò che l’altro dice. Accogliere le parole altrui e rendersi disponibile ad ascoltare ha effetti positivi per sé e per il proprio interlocutore, permette di scoprire l’altro, i suoi punti di vista, i suoi modi diversi di osservare il mondo, offre la possibilità di esprimersi, di cercare un contatto e di entrare in relazione.

L’ascolto diviene quindi reciproco e tacere non è più omettere qualcosa ma recepire qualcosa di nuovo, che arricchisce entrambi.

 

A volte è interessante scrivere ciò che vogliamo dire e rileggerlo dopo qualche tempo, così da poter verificare se desideriamo ancora esprimerlo o se il nostro bisogno è scomparso. Sospendere la parola evita infatti di farsi influenzare dalle proprie emozioni. 

In conclusione il saper tacere è una virtù che va oltre il semplice non parlare. è una abilità che arricchisce le nostre interazioni, favorisce la comprensione e ci permette di navigare in modo consapevole attraverso il complesso tessuto della comunicazione umana Con il potere del silenzio possiamo trasformare la nostra presenza in un regalo prezioso per noi stessi e per gli altri.

Daniela Temponi – Brunetta Del Po

 

 

Sitografia

www.my-personaltrainer.it

https://www.riza.it/psicologia/comunicazione/6115/silenzio-un-grande-farmaco-per-la-salute-del-cervello.html

https://www.starbene.it/benessere/corpo-mente/il-potere-del-silenzio-interiore-come-trovarlo/

https://www.studisciamanici.it/Articolo/silenzio.htm

https://www.eticamente.net/71010/come-praticare-un-proficuo-silenzio-interiore.html

https://lamenteemeravigliosa.it/raggiungere-la-pace-interiore-caos/

https://www.crescita-personale.it/articoli/competenze/atteggiamento/imparare-a-tacere-per-vivere-meglio.html

https://www.huffingtonpost.it/life/2020/06/24/news/perche_e_importante_tacere_e_come_imparare_a_farlo-5242229/

https://psicoadvisor.com/perche-importante-imparare-tacere-9757.html

 

Bibliografia

A.Meutes-Wilsing J.Bossert  Zen, esercizi quotidiani per imparare a vivere con gioia e consapevolezza attimo per attimo. Red Edizioni 2005

Tolle Ekhart  Il potere di adesso. My Life 2013

Seznec J.C. Carouana L. La magica virtù di misurare le parole: Quando tacere, come parlare.  Feltrinelli Editore 2020