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Perché la rabbia fa ammalare Parte II: le malattie della rabbia

 

 

Tutte le emozioni primarie possono essere funzionali e avere un ruolo adattivo. La funzione adattiva della rabbia o collera risiede nell’istinto di difendersi per sopravvivere nell’ambiente in cui ci si trova e/o nel rispondere a un’ingiustizia-torto subito o percepito, all’impressione della violazione dei propri diritti. Può essere l’espressione finale di vari stati d’animo: l’insofferenza prolungata, il malcontento nascosto, il piacere troppo trattenuto, la sensazione di non essere amati o ascoltati o considerati, il rancore inespresso, il narcisismo ferito, il rimuginare sospettoso, l’affermazione negata e tanto altro ancora.

E un’ emozione filogeneticamente determinata, con una base innata, tuttavia può diventare causa di sofferenza quando l’ intensità è molto elevata e si protrae nel tempo.

La rabbia diviene disfunzionale per la persona se la sua manifestazione ne compromette le relazioni sociali o la spinge a compiere azioni dannose verso persone o cose o se stessi. A volte la rabbia, può essere accompagnata dalla vergogna o dalla paura.

L’emozione di rabbia, sia che sfoci in azioni aggressive e violente, sia che permanga a livello soggettivo come esperienza emotiva duratura e persistente, si associa spesso a una serie di avverse conseguenze a livello psicologico e sulla salute fisica. L’esperienza personale di rabbia è di solito descritta come sgradevole (Tafrate, Kassinove, & Dundin, 2002) e problematica (Lachmud, DiGiuseppe, & Fuller 2005). Infatti, le persone irritate sono più propense a pensare in modo irrazionale (Tafrate et al. 2002), ad esercitare una scarsa capacità di giudizio (Kassinove, Roth, Owens, & Fuller 2002) e a comportarsi in modo rischioso e imprevedibile (Deffenbacher, 2000). La letteratura documenta una forte associazione tra alti livelli di rabbia e problemi di salute (Suls & Bunde, 2005).

 

 

Le persone troppo accomodanti che tendono a reprimere le manifestazioni d’ira possono accusare varie patologie tra cui depressione e problemi psicosomatici.

Chi invece esprime la rabbia, al di là dello sfogo catartico entro poco tempo, si trova ad affrontare grossi disagi relazionali. Soprattutto se a scatenare l’emozione sono conflitti con genitori, partner, e colleghi; di solito, più è intensa la relazione, più violenta è l’aggressività che si scatena nei contrasti.

Le varie patologie che interessano la rabbia sono accomunate da un fattore: il non permettersi di essere se stessi. La motivazione per la quale prendiamo questa decisione è il timore che, se ci permettessimo di essere noi stessi, perderemmo l’amore o non saremmo accettati; il risultato è la necessità spasmodica di controllare ogni aspetto della nostra vita per essere conformi al modello che ci siamo imposti. Se controlliamo troppo, o lasciamo prevalere la paura di perderci entrando in intimità con qualcun altro, prima o poi ci arrabbieremo. Le persone che manifestano queste patologie, dunque, usano contro se stesse la loro forza, imbrigliandosi in schemi di comportamento costrittivi o non permettendosi la libertà di amare per paura di perdersi nell’altro. E questo, alla fine, genera rabbia.

Le patologie della rabbia sono ascrivibili al Terzo Chakra: esso si posiziona fisicamente nella parte sottodiaframmatica del torace, detta Plesso Solare. Pertanto tutti gli organi contenuti in quest’area del nostro corpo, dalla vita al diaframma, sono soggetti alla giurisdizione del Terzo Chakra.

Il Pancreas è la ghiandola collegata a questo centro energetico; perciò, malattie come il diabete mellito, la pancreatite, la fibrosi cistica, le neoplasie pancreatiche indicano chiaramente una tensione a questo livello, sia negli aspetti della rabbia, che della paura e dell’ipercontrollo.

L’apparato digerente è in gran parte collegato a questo chakra: quindi, le patologie che toccano lo stomaco e l’intestino tenue fanno parte di questo gruppo, come il reflusso gastroesofageo, la gastrite, l’ulcera gastroduodenale, la poliposi gastrica, l’adenocarcinoma gastrico e gli altri tumori dello stomaco.

Le malattie che riguardano il Fegato e la Colecisti, come la cirrosi epatica, l’epatite virale, le cisti epatiche, il carcinoma al fegato, la calcolosi della colecisti, la colestasi, fanno parte delle patologie che riguardano l’ipercontrollo e la rabbia.

Sono poi associati al Terzo Chakra il Sistema muscolare e i tendini, con disturbi come tendinite e tenosinovite, miosite, atassia, la miastenia gravis.

Anche la Pelle, intesa come tegumento, è collegata a questo chakra; problemi come l’acne volgare, l’eczema o la dermatite, l’eritema solare, l’emicrania, l’orticaria, l’angioedema, la vitiligine, il lupus eritematoso, la psoriasi, la sclerodermia e il melanoma o altri tumori della pelle mostrano intensità crescente di tensione a questo livello.

Infine gli Occhi, che sono gli organi della vista, senso collegato al Terzo Chakra, sono anch’essi connessi a questo centro energetico. Patologie come la congiuntivite, l’astigmatismo, la miopia, la presbiopia, il glaucoma, il cheratocono e il distacco di retina rivelano una tensione a questo livello.

Daniela Temponi - Brunetta Del Po

 

SITOGRAFIA

https://psicoadvisor.com/reprimersi-quando-si-e-arrabbiati-cosa-succede-psicosomatica-della-rabbia-3280.html

https://www.stateofmind.it/tag/rabbia/

https://www.riza.it/psicologia/tu/4796/non-temere-la-rabbia-ti-accende-la-vita.html