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La magia del Natale nell'arte

Giotto, Natività

 

 “Amen, io vi dico: se non cambierete e non ritornerete bambini, non arriverete nel Regno dei Cieli”. Gesù Cristo

Le Festività del Natale rendono più che mai attuali queste parole di Gesù: nella nostra vita infatti, fatta di impegni, doveri, responsabilità gravose, indifferenza, superficialità, frenesia, e molto altro ancora, sempre meno trova spazio quello spirito bambino che ci permette di godere pienamente del senso profondo e della magia che il Natale porta con sé. “Ritornare bambini” non significa però diventare infantili; questa frase è da interpretare da un punto di vista psicologico e spirituale e si riferisce alla via del ritorno dell’anima. Riscoprire il bambino che c’è in noi, quel bambino d’oro di cui parla la mitologia e che vive in ogni uomo. Il bambino che c’è in noi non è riconoscibile da un’unica caratteristica, ma da una serie di attributi psicologici come la capacità di vivere il presente, la spontaneità, la sincerità incondizionata e la bontà, la gioia di vivere, la pace interiore, l’incapacità di giudicare, di criticare e di condannare, la semplicità, le emozioni vive, la disponibilità a perdonare e a ritornare buoni, lo stretto legame con ogni tipo di gioco, senza però dimenticare che si tratta di un gioco. Ecco dunque che grazie ad alcune situazioni possiamo far emergere queste qualità, cercando di non relegarle esclusivamente al periodo che stiamo passando.

Il periodo Natalizio, dai tempi dei tempi, è stato reso più intenso attraverso il contributo delle tradizioni: l’arte, la poesia, la musica, il cinema, la letteratura grazie alle quali ci riscopriamo a vivere in una modalità più umana, più gioiosa e a ritrovare il senso più vero e profondo della vita. Perciò noi preferiamo ricordare questo giorno in compagnia di poeti, pittori, scrittori e musicisti che hanno tratto ispirazione dal messaggio di Gesù per donarci le loro opere.

 Caravaggio, Natività


Chi non si ricorda de “Il canto di Natale” di Charles Dickens? Una storia meravigliosa divenuta poi un film, che mostra molto bene quanto il protagonista, il tremendo sig. Scrooge, abbia scordato il suo “bambino d’oro”, a scapito di tutte le sue relazioni divenute sterili, improntate all’egoismo e alla materialità; in questa storia, il protagonista viene esortato molto efficacemente ma anche in modo piuttosto violento (…non fa così anche la vita con ognuno di noi…?!) a guardare la sua vita dal di fuori, e portato ad entrare in contatto con le esperienze vissute nel passato e che lo avevano indurito e reso cattivo per poter recuperare  un presente ricco e pieno d’amore. Se non lo conoscete vi invitiamo senz’altro a leggere il libro e anche a vedere il film!!!

Per quanto riguarda la letteratura, abbiamo selezionato anche “Sogno di Natale” di Luigi Pirandello in cui l’autore sogna d’incontrare un affranto Gesù alla ricerca di un’anima in cui rivivere.

Vorremo anche ricordare “La favola di Natale” di Giovannino Guareschi, scritta a Sanbostel, nel campo di concentramento in cui lo scrittore era internato. La notte di Natale del 1944 tale favola venne rappresentata e accompagnata dalla musica composta da Arturo Coppola, compagno di prigionia di Guareschi, che ne diresse anche l’orchestra e il coro degli altri prigionieri del campo. La rappresentazione si svolse dentro una fredda e umida baracca e lo scrittore raccontò, alla fine della guerra, che «Per l’umidità i violini si scollavano, perdevano il manico» e «Le voci faticavano a uscire da quella fame vestita di stracci e di freddo.» Tuttavia servì a donare per un po’ il sorriso a tutti coloro che assistettero a tale evento.

“Natale a Regalpetra, un racconto breve di Leonardo Sciascia che raccoglie il ricordo di come si trascorreva il Natale in un povero paese di campagna siciliano.

Nella letteratura dedicata al Natale spicca anche un altro “Racconto di Natale” di Dino Buzzati che mostra un’analisi dell’egoismo umano in un giorno in cui tutti cercano Dio, ma nessuno è disposto a condividerlo.




                                                                                     Botticelli, Natività mistica


E che dire di tutte le poesie di innumerevoli autori che sono stati ispirati dal Natale, oltre che a personaggi di tutti gli ambienti che approfittano dell’atmosfera natalizia per inviare i loro messaggi d’amore e fratellanza a tutti i cuori. Scrive Madre Teresa di Calcutta : “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. Tra le poesie più significative abbiamo pensato a “Natale” di Giuseppe Ungaretti, scritta nel 1916, durante un breve periodo di licenza del poeta nel corso della Prima Guerra Mondiale. La poesia mette in rilievo la sua tristezza per gli orrori visti durante la guerra ed il desiderio di volgere lo sguardo dentro di sé, lontano dai rumori e dalla folla natalizia. La celebre poesia di Salvatore Quasimodo, intitolata semplicemente “Natale“, esprime la tristezza del poeta nell’evidenziare il contrasto tra il sentimento di pace che infonde la vista di un presepe e la cruda realtà di uomini che si scagliano sempre contro altri uomini, indifferenti all’immolazione di un Uomo che sacrificò la propria vita per lanciare un messaggio rivoluzionario destinato a restare inascoltato. 

 “Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno", scrive Gianni Rodari, autore di tante bellissime poesie per bambini e adulti.


L’albero dei poveri di Gianni Rodari

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.
Che strani fiori, che frutti buoni,
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.

 




                                                                                        Chagal, Natività


La musica ispirata dalla dolcezza che pervade questo periodo si esprime in migliaia di canzoni e ballate e cori tra i più emozionanti ed interpretati dai cantanti più famosi in tutte le epoche.

Da Bianco Natale a Tu scendi dalle stelle a Silent Night, da Jingle Bells a Astro del Ciel e potrei continuare per molto ancora.

Per ritrovare il nostro “bambino d’oro” vi suggeriamo di lasciarvi “rapire” dalla Magia di Natale e per farlo, se non siete abituati, vi proponiamo di immergervi in tutto ciò che può far affiorare in voi le emozioni più pure e che vengono dal cuore.

Daniela Temponi - Brunetta Del Po