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Tinnito e acufene

Tinnito e acufene

L’acufene è una percezione sonora (fischi, sibili, fruscii e ronzii) avvertita da uno o da entrambe le orecchie, anche in assenza di sorgenti sonore o rumorose; si può udire anche sotto forma di tintinnio, scroscio, può essere continuo o intermittente, d’intensità variabile, pulsatile, cioè in sintonia con il battito cardiaco.  E’ causato dalla stimolazione della via nervosa acustica dovuta a patologie dell’orecchio o del cervello, ma, più spesso, a fattori non specifici di tipo psicogeno o vascolare. Può durare anche tutta la vita, specialmente se la causa è vascolare.

Gli organi di senso sono le porte d’ingresso delle percezioni. Attraverso gli organi dei sensi noi ci colleghiamo col mondo esteriore. Essi sono le finestre della nostra anima, quelle finestre attraverso le quali guardiamo, per vedere alla fine soltanto noi stessi… Percezione in realtà significa: prendere coscienza della verità. E questo può avvenire soltanto se in tutto ciò che si percepisce si riconosce se stessi. Se l’uomo  dimentica questo, le finestre della nostra anima – gli organi dei sensi – diventano poco per volta scure e opache, costringendo l’uomo a dirigere definitivamente la propria percezione verso l’interno. Se gli organi dei sensi non funzionano più come dovrebbero, l’uomo impara a guardare verso l’interno, ad ascoltare verso l’interno, ad ascoltare soltanto se stesso. L’uomo viene costretto a concentrarsi tutto su se stesso.

Da sempre è risultato chiaro il legame  tra i conflitti psichici, emotivi e le risposte somatiche.  La nostra lingua ci dà testimonianza con modi di dire ed espressioni popolari di un nesso logico tra i disturbi dell’udito ed i conflitti che li determinano. Per esempio: non credere alle proprie orecchie, questo mi rimbomba ancora nelle orecchie, allungare le orecchie, aprire bene le orecchie, aver l'orecchio fine, avere gli orecchi foderati di prosciutto, avere le orecchie lunghe, avere orecchio, duro d'orecchio, entrare da un orecchio e uscire dall'altro, essere tutt'orecchi,  fare orecchio da mercante, rizzare le orecchie,  non sentirci da un orecchio, tapparsi gli orecchi, per citarne solo alcuni.
Per quanto riguarda il “sentirsi fischiare le orecchie”  la saggezza popolare racconta:

“ Un'antica credenza vuole che se qualcuno parla di una persona assente, questa si sente fischiare le orecchie. Si può addirittura stabilire se ne parla in bene o in male a seconda che l'orecchio interessato sia il sinistro oppure il destro, e se poi si vuole cercare d'individuare l'autore del discorso, basta scegliere a caso una lettera dell'alfabeto che ne darà l'iniziale del nome. Il giochetto è talmente antico che ne parla anche Plinio il Vecchio nella sua Storia naturale (XXVIII, 5)”.

 http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/O/orecchio.shtml

 

La nuova Medicina Germanica, con le sue cinque leggi, spiega riallacciandosi a quanto sostenuto da Freud, Groddek e altri psicanalisti, come ogni sintomo sia collegato ad un conflitto spesso non riconosciuto da chi l’ha subito.
Nel caso specifico di tinniti e acufeni si tratta di un conflitto acustico in cui non si vuole udire qualcosa il contenuto conflittuale: “non posso credere alle mie orecchie, non può proprio essere vero ciò che ho sentito”. Cito un esempio tratto da Hamer:

“…un altro paziente ebbe un conflitto uditivo quando il funzionario del fisco, dopo una ispezione, gli rivelò: “deve pagare 100.000 marchi”. Non potè credere alle proprie orecchie.. Non può essere vero, non ho prorpio sentito bene! Ogni volta che c’era qualcosa con il fisco veniva riportato sul vecchio binario e si manifestava un nuovo tinnito.”
Il senso biologico dell’evento sta nella fase in cui il conflitto si manifesta,  c’è una funzione di allarme, il preavviso che  l’informazione acustica è collegata ad un pericolo. Affrontare il tinnito significa tentare di rimuovere la causa, possibilmente all’inizio, trovare l’evento che l’ha scatenato e risolvere il conflitto definitivamente.
Se il tinnito è continuo e da dura da parecchio tempo, allora parliamo di un conflitto in sospeso, continuamente attivo però ad intensità ridotta.


Dal punto di vista energetico, il senso dell’udito e i suoi organi, le orecchie,  sono collegati al Quinto Chakra: gli aspetti di questo centro energetico comprendono la capacità di esprimere la nostra verità, in merito a ciò che vogliamo e a ciò che ci rende felici, e la disponibilità a ricevere quello che abbiamo chiesto, ovvero l’abilità che abbiamo di realizzare nella realtà esterna gli obiettivi che ci siamo posti interiormente. Il quinto chakra è anche associato all’ascolto dell’intuizione, che ci indica la strada che ci porta, con il minor sforzo, a raggiungere la cosa giusta per noi. Quindi, se il risultato della patologia è una diminuzione dell’udito, potremo affermare che la persona che si è creata il sintomo ha deciso di non sentire qualcosa, come per esempio una situazione conflittuale esterna o la sua stessa intuizione. Ogni patologia che tocca le orecchie o l’udito, pertanto, implica la decisione di non sentire, ma non sempre è così. Infatti il Chakra coinvolto può essere anche il Sesto, lo Spirito, e quello che la persona avverte è l’elemento a esso collegato, il Suono Interiore. Gli acufeni non sono una vera e propria patologia, ma un sintomo e nel caso di squilibrio del Sesto Chakra, può significare che la persona stia vivendo una conflittualità in campo spirituale, non identificandosi più, per esempio, con i precetti acquisiti dalla sua educazione religiosa; oppure potrebbe anche voler dire che la persona, invece di considerarsi un essere spirituale, s’identifica soltanto con il suo corpo fisico o, ancora, che sta facendo qualcosa che è assolutamente in contrasto con il suo sé profondo. Consiglio energetico: chi manifesta acufeni non è in armonia con le parti più profonde della sua coscienza, cioè con il suo Spirito. Per ovviare a questo blocco la persona deve ascoltare la parte più profonda di sé e lasciarsi guidare da essa.. Nella Meditazione dei Colori dovrà porre particolare attenzione al colore Indaco.

 

Cosa fare

 



L’orecchio a tavola

Anche la dieta può aiutare, nella prevenzione soprattutto, ecco gli alimenti che sono particolarmente indicati per salvaguardare e migliorare  il proprio benessere uditivo.

La prima categoria di alimenti utili sono i folati:

L’acido folico, o vitamina B9, si è dimostrato in grado di diminuire il rischio di sordità più o meno grave.
I folati svolgono un’azione protettiva sull’orecchio: studi scientifici dell’American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgery Foundation hanno dimostrato che l’assunzione di vitamina B9 riduce l’aumento della sordità in pazienti in cui è già presente un certo deficit uditivo.
Ma non solo. Con ulteriori approfondimenti si è visto, dati alla mano, che l’acido folico ha un’azione preventiva e diminuisce, nei pazienti anziani, la perdita di udito, che diventa quasi inevitabile a una certa età.L’acido folico, o vitamina B9, si è dimostrato in grado di diminuire il rischio di sordità più o meno grave. Un’alimentazione ricca di folati è coadiuvante nella prevenzione e nel miglioramento dei disturbi uditivi.

In particolare, è bene assumere:

  • il già citato acido folico, vitamina B9 (verdure a foglia verde come spinaci e lattuga, asparagi,  broccoli, legumi, cereali, fegato, agrumi, fragole, kiwi)
  • La vitamina E, presente in abbondanza in semi e frutta secca,
  • La vitamina B6, presente in cereali integrali, banane e patate dolci,
  • La vitamina B12, presente negli alimenti di origine animale.
  • Lo zinco: un minerale che contribuisce alla crescita e rigenerazione dei tessuti, contenuto in noci, carne, formaggio e alimenti a base di grano.
  • Il magnesio: aiuta il metabolismo e la trasmissione degli stimoli nervosi e fa bene all’udito. Si trova nel grano e nelle verdure a foglia.
  • I carotenoidi: proteggono le cellule dai radicali liberi. In particolare per l’udito è importante la vitamina A.

Un’alimentazione ricca di folati è coadiuvante nella prevenzione e nel miglioramento dei disturbi uditivi.

Dopo che i controlli medici hanno escluso ogni patologia organica vi suggeriamo di:

  • Stare soli nella natura ogni qual volta sia possibile, preferibilmente nelle vicinanze di un fiume o delle onde marine;
  • Effettuate sedute di auricoloterapia e riflessologia, eseguite nello stesso periodo;

I rimedi naturali possono aiutare: in linea generale il macerato glicerico di agrifoglio può aiutare ad attenuare il disturbo; in casi particolari, come per esempio durante la menopausa e in caso di soggetto con tensione nervosa, può aiutare la Tintura Madre di Ballota Nigra.

Sul libro “Il grande dizionario della Metamedicina” di Claudia Rainville,  sono proposte alcune domande che possono aiutare a definire l’ evento che ha scatenato il sintomo.

“Cosa mi fa pensare, cosa mi ricorda questo rumore?”.

“Perché non voglio ascoltare ciò che succede dentro di me, ciò che mi fa soffrire o ciò a cui aspiro?” Potrebbe anche essere che forse vorrei tanto fermarmi ma non vedo la soluzione e allora mi faccio “pressione”.
Questo disturbo alle orecchie si collega solitamente a qualcosa che sta dentro di noi e che non vogliamo ascoltare; infatti solo la persona che ne soffre può sentirlo internamente.
Potrebbe essere che l’acufene sia presente per ricordare che una parte di noi sta ancora soffrendo? C’è una parte di noi che non ha espresso tutto quello che aveva nel cuore?
Il processo di liberazione delle emozioni applicato dalla Metamedicina  può aiutare la persona a riconoscere il momento in cui tutto è iniziato, visualizzando e accogliendo la sua sofferenza, per poi esprimere e liberare tutte le emozioni e sciogliere la carica emotiva utilizzando come chiave il messaggio del disturbo.

Floriterapia

I fiori di Bach utili sono:

Cherry-plum legato alla paura di perdere il controllo

Rock Water connesso all'eccessiva rigidità nei confronti di se stesso, e nei confronti degli altri

White Chestnut  in caso di pensieri ricorrenti

Agrimony per il fastidioso tormento associato al sintomo

Cerato per la simbolica incapacità di ascoltare la propria voce interiore

Chestut Bud per richiamare l’attenzione sulle proprie esigenze interiori

Sclerantus rimedio della indecisione tra due cose, dell’instabilità e del barcollamento

Star of Bethlehem acufene che insorge in seguito a trauma fisico o psichico con coinvolgimento emozionale

Tra i Fiori australiani risulterà utile l’assunzione di Bush Fuchsia che agisce anche sulla ricezione dei suoni e quindi sull’orecchio e l’equilibrio: può coadiuvare in caso d acufeni e otiti, vertigini, cinetosi, disequilibrio

Daniela Temponi - Brunetta Del Po

Bibliografia

Malattia e destino, T.Dethlefsen, R. Dahlke

Dizionario di psicosomatica, Riza ed.

I sintomi parlano, Rossella Panigatti

 

Sitografia

http://metamedicina.altervista.org/lacufene-in-metamedicina/

http://www.amicidelpiccoloprincipe.org/index.php/documenti/nuova-medicina-germanica/testimonianze-in-nmg/123-tinnito-e-acufeni

http://www.cure-naturali.it/acufeni/3933